Una situazione sempre più complessa è quella che si profila per i condomini italiani: non solo la crisi ha colpito il 25% di essi con il terribile spettro della morosità, per cui il governo ha anche provveduto a emanare leggi ad hoc, ma oggi emerge un altro triste fenomeno, quello dell’assenteismo.
L’ANAMMI ha denunciato, infatti, che molti condomini in crisi di liquidità, pur di evitare di affrontare spese impreviste che possono essere necessarie per lo stabile, si astengono dal partecipare alle assemblee in modo da non lasciar raggiungere la maggioranza necessaria a deliberare. Le spese straordinarie, che siano di manutenzione, di sostituzione o di controllo degli impianti, sono quelle non comprese nelle già preventivate spese condominiali e quindi possono mettere in difficoltà un inquilino che non ha la capacità economica di affrontarle.
Il vero problema, come ha sottolineato Giuseppe Bica, presidente di ANAMMI, è che questi lavori che possono presentarsi improvvisamente, se non affrontati in maniera tempestiva, rischiano di diventare una vera urgenza per il condominio, mettendone a repentaglio la sicurezza. Secondo i 13 mila iscritti all’associazione, quella dell’astensionismo sta diventando una vera e propria piaga nei condomini italiani, dilagando anche nelle grandi città e, forse inaspettatamente, nei quartieri ricchi. Nei palazzi storici, in quelli signorili, possono esserci degli inquilini che non vogliono far sapere di essere in crisi, ergo astenersi da un’assemblea che deve deliberare su lavori straordinari è l’unica soluzione per non far raggiungere la maggioranza. E dietro c’è un grande lavoro da parte dell’amministratore, che ha chiesto e ottenuto preventivi, che viene in questo modo vanificato.
